Il Centro Diurno per adolescenti e giovani adulti con disturbo autistico è una struttura a valenza terapeutica e socio-riabilitativa, cui interventi sono finalizzati all'acquisizione di competenze per il raggiungimento dei migliori risultati possibili di autonomia personale, di interazione sociale e di inserimento nel mondo del lavoro.
Al Centro possono accedere utenti in età scolare ed adolescenti e giovani/adulti autistici. Le fasce di età prese in considerazione sono particolarmente difficili per la gestione familiare.
Ad esempio, le crisi adolescenziali rischiano di compromettere tutto il lavoro terapeutico, spesso intensivo svolto fino a quel momento. Infatti, in questa fascia d’età si notano miglioramenti nelle prestazioni cognitive, ma altrettanti peggioramenti nelle relazioni sociali, per la comparsa di comportamenti problema (vedi per esempio le pulsioni sessuali) che necessitano di interventi psicoeducativi specifici e di personale altamente qualificato e formato.
Inoltre, completato il ciclo scolastico, i ragazzi autistici perdono il ritmo di vita precedente e la famiglia si trova in grande difficoltà nel ristabilire tempi ed attività di supporto, vede i propri figli chiudersi ogni giorno di più per assenza di relazioni efficaci ed attività coinvolgenti utili all’integrazione. Questo determina un peggioramento della qualità di vita di tutta la famiglia e angoscia per ciò che avverrà quando essa stessa non sarà più in grado di gestire il proprio congiunto.
PAO ( Persona, Ambiente, Occupazione) Progetto per un Centro occupazionale innovativo ad elevata integrazione socio-sanitaria per soggetti con disabilità fisica e psichica.
Il centro occupazionale della Cittadella della Speranza (Nizza di Sicilia) si inserisce in questa rete di servizi con lo scopo di rispondere alle aspettative delle famiglie della provincia di Messina, che debbono affrontare la diversabilità, anche quella così problematica come l’autismo.
Si è già scritto che le Linee Guida per l’autismo varate dalla regione Sicilia prevedono sin dall’adolescenza trattamenti che favoriscano l’acquisizione di abilità e competenze che preparino all’inserimento nel mondo del lavoro. Il centro occupazionale, con i suoi laboratori, si pone come luogo di addestramento in cui si attuano gli interventi abilitativi/riabilitativi citati in premessa.
La sua azione, però, non si limita solo a questo, ma si estende alla creazione di una rete di affrontamento (coping, di generalizzazione) che forma e indirizza il diversabile verso un’attività lavorativa effettiva, duratura e remunerata.
Il passaggio del diversabile dalla fase di formazione alla fase lavorativa, al di fuori del centro occupazionale, per realizzarsi, ha bisogno di una fase intermedia che funga da cuscinetto (buffer), che ha la funzione di rendere più morbido e meglio accettato l’eventuale e auspicabile successivo suo inserimento in ambiente estraneo, cioè in una impresa che lo assuma come prevede la legge n° 68/99.
L’occupazione è uno dei tre pilastri su cui poggia il modello Persona-Ambiente-Occupazione che permette proprio attraverso la continua interazione di questi elementi di condizionare la performance delle persone disabili, di influenzare il loro sviluppo, l’adattamento all’ambiente, la salute e la qualità della vita.